Acne da mascherina: conoscerla per evitarla

Forse ti capita di indossare, per lavoro o altre incombenze, la mascherina tutti i giorni e per molte ore al giorno. È importante per proteggersi dal Covid 19, virus dei Coronavirus, soprattutto in periodo di pandemia. Se però da qualche tempo hai notato che la pelle del tuo viso è cambiata e ti ritrovi con brufoletti, irritazioni ed impurità  che avevi ormai relegato a quando eri adolescente, forse ti trovi ad avere a che fare con la maskne, cioè l’acne da mascherina. Scopriamo di cosa si tratta e come si può fare per evitarla insieme a Mavis Srl una nuova realtà di riferimento per quanto riguarda la vendita di mascherine prodotte in Italia

Cos’è la maskne e da cosa dipende

Con la parola “maskne” si intende un’unione di due parole tra “mask” (mascherina in inglese) ed acne. Con essa si delinea infatti una condizione di infiammazione della pelle del viso che è proprio simile ad un’acne, causata dalla mascherina. Ma come si genera questa fastidiosa irritazione? In pratica la mascherina, soprattutto se indossata per molte ore al giorno, tende ad impedire una corretta ossigenazione dell’epidermide. Questo fatto, insieme all’unione con il respiro (e quindi le goccioline di saliva) tende a creare un ambiente umido che può favorire la creazione di batteri. Se a ciò aggiungiamo l’uso del make up, con cosmetici come fondotinta, cipria, terre etc., ecco che l’irritazione è quasi certa. Chi di base ha già un’epidermide grassa dovrà poi fare i conti con un aumento delle imperfezioni e con la comparsa di piccoli brufoli sotto pelle, come una vera e propria acne.

Rimedi per evitare la maskne: cosa fare e cosa non fare

Quale comportamento occorre tenere allora, per evitare che la maskne tormenti anche il nostro viso? E se già questa irritazione ci ha colpito come possiamo rimediare? Andiamo con ordine.

Per evitare l’arrivo di questa fastidiosa irritazione possiamo innanzitutto scegliere mascherine che siano perfettamente aderenti al volto, in modo da evitare di spostarle e toccarle con frequenza (anche perché l’igiene delle mani potrebbe a volte essere non impeccabile). In secondo luogo bisognerebbe evitare di truccarsi, e limitarsi solo al trucco degli occhi, che non vengono a contatto con la mascherina. Se proprio non si riesce a fare a meno del make up, a questo punto meglio preferire prodotti a base minerale (fondotinta, cipria e terra minerale) ed usarne molto poco. Esistono in commercio prodotti a base di acido salicilico e retinolo che sono indicati per purificare la pelle e contrastare le infezioni batteriche. Se invece già soffri di maskne allora il make up andrebbe completamente evitato, almeno per qualche tempo, e dovresti utilizzare detergenti e creme per il viso delicati, prive di elementi chimici aggressivi. Anche una leggera esfoliazione periodica potrebbe essere indicata.

Come scegliere la mascherina più adatta

Un ultimo aspetto riguarda infine l’indossare la mascherina più adatta. Sarebbe infatti preferibile evitare le FFP2 senza valvola, poiché causano un’occlusione dei pori dell’epidermide del viso notevole. Meglio una mascherina chirurgica realizzata con materiale traspirante o una FFP3 con valvola, la mascherina perfetta per proteggersi e portare anche una corretta ossigenazione alla pelle.

La quercetina potrebbe aiutarci a combattere il Coronavirus


Stiamo vivendo un periodo storico davvero molto particolare, una pandemia infatti che ha bloccato il mondo interno per mesi e dalla quale solo adesso ci stiamo seppur lentamente risollevando. La nostra vita sta tornando alla normalità e ormai tutti, bambini compresi, hanno capito quali siano le regole che è necessario seguire per evitare il contagio. Il virus però c’è ancora, è qui in mezzo a noi, ed è necessario quindi che i ricercatori facciano di tutto per trovare una soluzione. 

Stando ad una recente ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Biological Macromolecules sembra che un’arma efficace contro il coronarius potrebbe essere la Quercetina, una proteina che avrebbe infatti la possibilità di impedire che il virus si moltiplichi. 

La ricerca sulla quercetina

Qualche mese fa è stato reso noto che i farmaci utilizzati solitamente per contrastare l’immunodeficienza da Hiv sono efficaci anche sul Coronavirus. Non essendo però farmaci specifici, pensati quindi proprio per questo virus in particolare, non possono fare miracoli. Ecco allora che i ricercatori hanno iniziato a lavorare proprio sullo sviluppo di farmaci appositi. 

Durante le loro ricerche si sono imbattuti nella quercetina. Questa proteine è risultata essere letale per il virus. Ne impedisce infatti la proliferazione in modo efficace e intenso, bloccando quindi la sua attività. Il bello di questa sostanza è che è presente in molti alimenti, semplice quindi da scovare, sempre a disposizione. Inoltre ha proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, e anti-proliferative. È ben tollerata dall’uomo, una sostanza per la quale anche le reazioni allergiche sembrano essere rarissime. 

Cosa affermano i ricercatori 

I ricercatori affermano che questa sostanza può facilmente essere trasformata in una molecola artificiale da utilizzare come farmaco, molecola che risulta ancora più potente della sostanze presente in natura. Trattandosi poi di una sostanza naturale, molti altri ricercatori possono utilizzarla per portare avanti i loro studi. Non può esserci infatti un brevetto a suo carico. Anche questo è interessante, perché se molti più ricercatori iniziassero a studiarla, forse la soluzione al problema arriverebbe più in fretta. 

Sempre disponibile, facile da trasformare in molecola artificiale, efficace. Tutto questo è vero, ma i ricercatori ricordano che la quercetina non può e non deve essere considerata come la soluzione al Coronavirus. Solo il vaccino può essere una soluzione. Per il momento però è importante trovare dei farmaci che aiutino a far guarire tutti i contagiati, che sono ancora numerosi in tutto il mondo. La quercetina potrebbe davvero essere di aiuto nella realizzazione di farmaci appositi. Speriamo che venga utilizzata al più presto!

Fonte: pianetadonne.blog

Psicoterapia: la scelta migliore per superare l’ansia

L’ansia di per sé non deve affatto essere considerata come un’emozione negativa. Si tratta infatti di un’emozione che è sintomo di uno stato di allerta, capace di mettere l’intero organismo sull’attenti nel caso in cui il soggetto si trovi a vivere una situazione che potrebbe risultare pericolosa. L’ansia quindi è una sorta di campanello d’allarme davvero molto utile e che, nonostante il leggero malessere che comporta, deve essere considerata come qualcosa di molto positivo senza il quale non sapremmo affrontare al meglio molte situazioni. Il problema però è che l’ansia può crescere a dismisura, diventare davvero molto intensa, spropositata rispetto alla situazione che il soggetto sta vivendo, persino inoltre del tutto ingiustificata. Capite bene che in questo caso il discorso cambia. L’ansia non può più essere vista come un’emozione positiva che aiuta l’organismo a mettersi sull’attenti, bensì come un vero e proprio disturbo.

Esistono molte diverse tipologie di disturbi d’ansia come ad esempio i disturbi da separazione, le vere e proprie fobie, il disturbo d’ansia sociale, l’agorafobia, il disturbo d’ansia generalizzata e gli attacchi di panico, attacchi questi ultimi davvero molto gravi che fanno stare male anche fisicamente coloro che ne soffrono. Consigliamo a tutti coloro che soffrono di disturbi di ansia di fare affidamento su uno psicoterapeuta. In molti casi infatti i disturbi di ansia possono scaturire da un blocco emotivo profondo di cui non si è consapevoli, almeno non del tutto. Lo psicoterapeuta lascia che il paziente dia libero sfogo ai suoi pensieri, alle sue paure, alle sue emozioni. Tra psicoterapeuta e paziente si viene ad instaurare un dialogo fertile, che consente al paziente di scendere sempre più in profondità, di comprendere quindi se stesso al meglio, di prendere insomma consapevolezza. Da questa consapevolezza, è possibile capire quale sia il nodo del problema, quello che deve essere scelto per poter superare l’ansia.

Consigliamo a tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso di guarigione di questa tipologia, di collegarsi al sito internet www.adapiazzini.com. Qui avrete la possibilità di scoprire percorsi che vanno da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 8-12 mesi. Trattandosi di percorsi brevi, i pazienti li leggono come obiettivi semplici da raggiungere, come impegni non eccessivamente pesanti né carichi di responsabilità immani. Capite bene che in questo modo riuscire a lasciarsi andare diventa più semplice e con un obiettivo ben chiaro davanti agli occhi è più semplice anche entrare in connessione con se stessi e con quei problemi che devono essere superati. Le sedute sono pensate per gli adulti con almeno 18 anni di età e hanno una durata di appena 50 minuti.

Non sembra anche a voi meraviglioso che grazie all’aiuto di un professionista sia possibile con un impegno così piccolo e in un lasso di tempo dopotutto breve, riuscire finalmente ad uscire dall’ansia, a cancellarla dalla propria vita, e iniziare a vivere in modo più sereno e tranquillo?